LA MODELLAZIONE ANATOMICA DEL SECONDO PREMOLARE INFERIORE |
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ODONTOIATRIA - ODONTOIATRIA OGGI | ||||||
Scritto da D.r. PIRRELLI Roberto VERZINO | ||||||
Venerdì 06 Febbraio 2015 17:58 | ||||||
MODELLAZIONE ANATOMICA DEL DENTE: SECONDO PREMOLARE INFERIORE
> Superficie coronale vestibolare - secondo premolare inferiore –
- Terzo medio cervicale – 1 Utilizzare strumenti modellatori PK THOMAS, modellare la zona intorno alla radice, piuttosto stretta e diritta intorno al colletto, a sfinire verso la linea di finitura. 2 Dare convessità nel senso mesio-distale.
- Terzo medio - 1 Mantenere l’inclinazione assiale dando maggiore larghezza di superficie che diventa divergente e convessa nel senso mesio-distale. 2 Modellare la superficie centrale del terzo medio dando maggiore convessità lungo l’asse in verticale. 3 Creare una leggera cresta, deviata mesialmente che crea due versanti, uno mesiale più piccolo, l’altro distale un po’ più grande. 4 Arrotondare molto le zone di congiunzione con le superfici laterali.
- Terzo medio incisale - 1 Mantenere l’inclinazione e la convessità assiale ed ottenere una forma a punta di lancia in corrispondenza cuspide – modellare la cuspide più bassa rispetto sia al primo molare che alla cuspide mesio-linguale dello stesso dente - 2 Modellare il terzo medio incisale dando una forma in questa zona tale da raggiungere la massima larghezza, con una convessità nel senso mesio-distale. 3 Creare nei profili laterali ottenuti dalla convessità della modellazione della cuspide, un lato quello mesiale alla cuspide più corto rispetto al lato distale più ampio. 4 Utilizzare lo strumento modellatore per creare due lievi depressioni ai lati della cresta centrale che forma la cuspide.
> Superficie linguale - secondo premolare inferiore –
- Terzo medio cervicale – 1 Utilizzare strumenti modellatori PK THOMAS, modellare la zona intorno alla radice, piuttosto stretta e diritta intorno al colletto, a sfinire verso la linea di finitura. 2 Dare molta convessità nel senso mesio-distale , arrotondare in corrispondenza delle superfici laterali.
- Terzo medio – 1 Continuare a dare nella modellazione lo stesso andamento convesso nel senso mesio-distale, allargando di poco la superficie. 2 Modellare la convessità in modo che si intravedono le superfici mesiale e distale, quindi più strette e divergenti verso le zone prossimali.
- Terzo medio incisale - 1 Continuare a dare nella modellazione lo stesso andamento convesso sia nel senso mesio-distale, che lungo l’asse del dente, in verticale. 2 Modellare 2 cuspidi linguali sulla superficie: una mesio-linguale, più ampia, più alta e appuntita, l’altra disto-linguale, meno ampia, più corta ed un po’ appuntita. 3 Sagomare in modo che si intravedono le superfici mesiale, distale e occlusale, quindi più strette e divergenti verso le zone prossimali.
> Superficie mesiale - secondo premolare inferiore –
- Terzo medio cervicale - 1 Utilizzare strumenti modellatori PK THOMAS, modellare la zona intorno alla radice, piuttosto stretta e diritta intorno al colletto, a sfinire verso la linea di finitura. 2 Modellare in modo da congiungere la superficie vestibolare e quella linguale, facendo in modo che questa zona, risulti un po’ piatta nella sua dimensione antero-posteriore, andando ad arrotondare sulla superficie linguale e nella superficie vestibolare.
- Terzo medio - 1 Utilizzare strumento modellatore PK THOMAS, modellare, in modo da mantenere perpendicolari i versanti vestibolare e linguale. 2 Creare la zona di confine con la superficie vestibolare arrotondata, mentre la congiunzione con la superficie linguale convessa e molto arrotondata.
- Terzo medio incisale - 1 Mantenere in questa zona, la perpendicolarità delle superfici vestibolare e linguale. 2 Ottenere sul versante linguale il rilievo della cuspide mesio-linguale più alto, mentre sul versante vestibolare, il rilievo della cuspide vestibolare dovrà essere leggermente più corto. 3 Modellare la zona a contatto con la superficie occlusale ad angolo. 4 La zona di congiunzione con la superficie linguale arrotondata. 5 Fissare in questa zona il punto di contatto prossimale.
> Superficie distale - secondo premolare inferiore –
- Terzo medio cervicale - 1 Utilizzare strumenti modellatori PK THOMAS, modellare la zona intorno alla radice, piuttosto stretta e diritta intorno al colletto, a sfinire verso la linea di finitura. 2 Modellare in modo da congiungere la superficie vestibolare e quella linguale, facendo in modo che questa zona, risulti piatta nella sua dimensione antero-posteriore, andando ad arrotondare molto sulla superficie linguale e nella superficie vestibolare.
- Terzo medio – 1 Iniziare a dare convergenza nelle zone vestibolari e linguali. 2 Sagomare le superfici a contatto disto-linguale quasi diritte e molto arrotondate. 3 Ottenere le superfici a contatto disto-vestibolare arrotondate.
- Terzo medio incisale - 1 Dare in questa zona, una convergenza delle superfici vestibolare e linguale, creando lungo il bordo occlusale una piccola concavità terminante, con delle punte appena abbozzate. 2 Modellare la zona a contatto con la superficie occlusale ad angolo. 3 La zona di congiunzione con la superficie linguale quasi ad angolo. 4 Fissare in questa zona il punto di contatto prossimale.
> Superficie occlusale o masticatoria - secondo premolare inferiore –
1 Controllare eventuali contatti occlusali con i movimenti articolari ed eventualmente eliminarli utilizzando lecron affilate. 2 Utilizzare strumenti modellatori PK THOMAS, modellare 3 cuspidi: 1 posizionata in prossimità della superficie vestibolare ampia e arrotondata, più corta della cuspide mesio-linguale, le altre 2 linguali: 1 più alta (cuspide mesio-linguale) che quasi si unisce allineandosi con quella vestibolare – appuntita - l’altra disto-linguale, più bassa delle altre e piccola d’ampiezza. 3 Con l’ausilio di strumento modellatore, creare delle pendenze ai lati delle cuspidi vestibolare e linguali, i versanti mesiale e distale. 4 Creare con strumenti modellatori P K THOMAS, delle fosse ai lati dei coni, svasati verso l’esterno. 5 Con strumenti modellatori P K THOMAS modellare delle creste, una molto stretta, che parte dal solco interno della superficie e si allarga in modo divergente unendosi alla cuspide vestibolare; l’altra che partendo sempre dallo stesso solco, si allarga subito in modo divergente unendosi alla cuspide linguale nel versante mesio-lingual; e infine un’altra che partendo dalla fine del solco in direzione distale si unisce alla cuspide disto-linguale. 6 Modellare il solco principale nella superficie occlusale, posizionato obliquo, nel senso mesio distale. 7 Creare i solchi che si diramano dal solco principale obliquo: - Versante direzione vestibolare - Un primo solco sale e si colloca nell’angolo mesio-vestibolare. Un secondo solco sale e si colloca nell’angolo disto-vestibolare. Lo stesso solco salendo dal solco principale devia, delimitando la cresta della cuspide della superficie vestibolare fin quasi alla punta cuspidale. - Versante direzione linguale - Questo solco sale di poco fino a collocarsi nella superficie mesiale da una parte e dall’altra sale e costeggia delimitando lateralmente le cuspidi collocate in posizione linguale, separandole e terminando nella superficie linguale in posizione più distale. 8 Modellare le creste che si congiungono alle cuspidi con un andamento curvato in senso linguale ( per le cuspidi linguali ) e curvato in senso vestibolare (per la cuspide vestibolare). 9 Sagomare la cuspide vestibolare con un’altezza minore rispetto a quella mesio-linguale. 10 Verificare in articolatore, l’occlusione nella posizione di massima intercuspidazione e durante tutti i movimenti articolari.
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Ultimo aggiornamento Venerdì 06 Febbraio 2015 19:06 |
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