La Manovra di Nèlaton |
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ODONTOIATRIA - ODONTOIATRIA OGGI | |||
Scritto da D.r. PIRRELLI Roberto VERZINO | |||
Mercoledì 23 Settembre 2015 15:30 | |||
Nelle manovre in grado di ridurre una lussazione temporo-mandibolare senz'altro merita una grande attenzione quella di Nèlaton.
La lussazione temporo-mandibolare non è fortunatamente molto frequente, però, è sicuramente possiamo dire spettacolare. Il più delle volte essa è dovuta ad un ampio sbadiglio,
oppure, ad un pugno violento preso sul mento.
La diagnosi è evidente di fronte a: - Impossibilità di chiudere la bocca e di parlare; - Mento abbassato e proiettato in avanti; - Accostamento delle arcate dentarie, con distanza da 3 a 5 cm;
PRECAUZIONI Nei soggetti particolarmente paurosi ed ansiosi è utile una medicazione ansiolitica. Generalmente vengono adoperati VALIUM oppure NARCOZEP oppure HYPNOVEL in intramuscolo.
PROCEDURA
Per prima cosa l'operatore indosserà guanti e sarebbe utile e opportuno, rivestire ambedue i pollici delle mani, sia destro che sinistro, da una garza fissata da un cerotto. Porre il paziente seduto su una sedia, con la testa diritta e tenuta ferma dall'assistente. L'operatore dovrà collocarsi davanti al paziente, prendendo appoggio con i due pollici sulle superfici masticatorie dei primi molari inferiori e con le altre dita mantenere la presa della mandibola sul bordo inferiore della branca orizzontale. A questo punto, avendo afferrato bene la mandibola, energicamente, si esercita una spinta forte e costante verso il basso e un poco indietro. Mantenendo tale spinta, il tentativo di apertura della bocca fa percepire uno scatto e uno spostamento della mandibola. La chiusura della bocca segna la riduzione della lussazione. A questo punto si applica la contenzione, assicurata da una benda di VELPEAU di 10cm di larghezza che va collocata sul cranio passando poi sotto il mento, in modo da limitare, senza vietarla, l'apertura della bocca, permettendo altresì una alimentazione semiliquida aspirata con una cannuccia. Il bendaggio effettuato va mantenuto per almeno 10 giorni. Si ricorda, infine, che la lussazione temporo-mandibolare è spesso recidivante. Nel caso di recidiva, si sottopone il paziente ad indagine radiografica attraverso stratigrafia dei condili per ricercare possibili lesioni nelle articolazioni temporo-mandibolari sia sul lato destro che sinistro, valutand, ancora, eventuale appiattimento dei condili.
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Ultimo aggiornamento Venerdì 16 Ottobre 2015 15:17 |