LA CEMENTAZIONE DELLE RESTAURAZIONI PDF Stampa E-mail
ODONTOIATRIA - ODONTOIATRIA OGGI
Scritto da Roberto PIRRELLI   
Giovedì 12 Settembre 2013 15:01

 

LA CEMENTAZIONE DELLE RESTAURAZIONI 

 

Questo intervento, la cementazione, è il fattore più difficile da controllare, quando si tratta di fissare la ricostruzione protesica al moncone per mezzo di cementi per fissaggio, questo perchè la ricostruzione ottenga quell'obiettivo finale che è la vera restaurazione.


La cementazione ha lo scopo di legare l'interfaccia moncone-ricostruzione protesica, in modo da diventare fissa, ed è l'atto conclusivo finale che determina il successo del restauro dentale.

 

CEMENTAZIONE  PROVVISORIA


E' prassi sempre più praticata, quella di sottoporre la ricostruzione finale a cementazione provvisoria.

I cementi provvisori per fissaggio, sono composti a base di ossido di zinco o idrossido di calcio con o senza eugenolo oppure a base di composti acrilici e uretanici.

 


Procedura clinica:

- Questa procedura è di esclusiva pertinenza dell'Odontoiatra -

a) Provvedere ad isolare il dente/i da trattare e da sottoporre a restauro, mediante l'applicazione della diga di gomma adattandola ai contorni della bocca;

b) Pulire la preparazione mediante soluzione decapante;

c) Proteggere la superficie preparata - in caso di moncone naturale e vitale, impregnare con liner per tubuli dentinali o idrossido di calcio -

d) Miscelare su un blocchetto per impasto i componenti del cemento provvisorio (base + indurente) utilizzando una spatola;

e) Introdurre all'interno della ricostruzione protesica, che dovrà essere pulita ed asciutta - (corona singola o nel caso di + elementi in tutti gli elementi da ancorare) in corrispondenza dei bordi della corona una piccola quantità di composto cementizio miscelato molto fluido adoperando un pennellino sottile;

f) Applicare con un pennellino sottile sulla sommità incisale dell'elemento di tenuta, una piccola quantità di cemento;

g) Inserire la ricostruzione protesica sull'elemento/i da ancorare con la direzione di inserzione, provocando piccoli movimenti di su e giù per favorire l'espansione del cemento;

h) Tenere la struttura ferma fino al completo indurimento del cemento provvisorio;

i) Rimuovere, infine, adoperando strumento modellatore P.K. Thomas n° 2, il materiale debordante;

La cementazione provvisoria, avviene non per motivi di esigenza clinica, quanto per venire incontro alla volontà del paziente, che preferisce sottoporre a giudizio dei propri familiari il livello estetico del restauro.

Questa condizione però reca non pochi problemi per il clinico, il quale dovrà provvedere in seguito a una rimozione della ricostruzione protesica (decementazione) per poi provvedere ad una cementazione definitiva.

Le complicazioni dovute all'atto della decementazione della ricostruzione protesica non sono trascurabili, anzi sono da prendere in seria considerazione prima di propendere per questa precisa scelta, in quanto, la decementazione è data da percussioni sulla ricostruzione impiegando speciali estrattori.

I possibili inconvenienti potranno essere dei danneggiamenti nel rivestimento estetico della ricostruzione protesica e la frattura dei buid-up protesici e naturalmente danni più o meno gravi all'elemento/i ritentivo/i sottostante, soprattutto se monconi dentali e devitalizzati.

 

COME ADOPERARE GLI ESTRATTORI PER DECEMENTARE


Rimuovere senza problemi un restauro è l'ideale, poichè, si salvaguarda l'integrità sia dell'elemento/i sottostante, ma anche della stessa ricostruzione protesica senza nessun danneggiamento.

Questo atto consiste nell'adoperare speciali estrattori levacorone, in grado con le loro percussioni di staccare il cemento dall'interfaccia del restauro.

Questi speciali estrattori, possono essere di tipo manuale

oppure di tipo pneumatico connesso all'attacco della turbina;

La procedura clinica è leggermente diversa per ponti e corone, perchè sono differenti i sistemi delle forze applicate.

Comunque, è opportuno che tra gli aspetti da prendere in considerazione, certamente c'è quello di verificare l'inclinazione dell'estrattore levacorona, con la quale si eserciterà la forza di trazione che dovrà essere il più possibile parallela all'asse del dente, questo per scongiurare una frattura certa dell'elemento sottostante, soprattutto se si tratta di un moncone dentale.

La forza da esercitare nella trazione dipenderà da diversi fattori. In particolare, bisognerà prestare molta attenzione a:

1. Lunghezza del moncone;

2. Precisione della ricostruzione;

3. Qualità della cementazione;

4. Facilità operativa;

Generalmente le corone singole si staccano all'improvviso, mentre per i ponti il distacco è più progressivo.

 

CEMENTAZIONE  DEFINITIVA


La cementazione definitiva immediata, è da preferire sempre, soprattutto quando esistono le condizioni ideali dovute alla visibilità completa della preparazione, tessuti adiacenti sani, mantenuti dall'applicazione corretta della protesi provvisoria precedentemente applicata.

I cementi definitivi per fissaggio, sono di tipo vetroionomerico, oppure a base di ossifosfato di zinco.

Procedura clinica:

- Questa procedura è di esclusiva pertinenza dell'Odontoiatra -

a) Provvedere ad isolare il dente/i da trattare e da sottoporre a restauro, mediante l'applicazione della diga di gomma adattandola ai contorni della bocca;

b) Pulire la preparazione mediante soluzione decapante;

c) Proteggere la superficie preparata - in caso di moncone naturale e vitale, impregnare con liner per tubuli dentinali o idrossido di calcio -

d) Miscelare su un blocchetto per impasto i componenti del cemento definitivo (polvere + liquido) utilizzando una spatola;

e) Introdurre all'interno della ricostruzione protesica, che dovrà essere pulita ed asciutta - (corona singola o nel caso di + elementi in tutti gli elementi da ancorare) in corrispondenza dei bordi della corona una piccola quantità di composto cementizio miscelato molto fluido adoperando un pennellino sottile;

f) Applicare con un pennellino sottile sulla sommità incisale dell'elemento di tenuta, una piccola quantità di cemento;

g) Inserire la ricostruzione protesica sull'elemento/i da ancorare con la direzione di inserzione, provocando piccoli movimenti di su e giù per favorire l'espansione del cemento;

h) Tenere la struttura ferma fino al completo indurimento del cemento definitivo;

i) Rimuovere, infine, adoperando strumento modellatore P.K. Thomas n° 2, il materiale debordante;

Il fissaggio della ricostruzione protesica è avvenuta, ed il restauro è stato ultimato.

 

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Ultimo aggiornamento Domenica 01 Dicembre 2013 10:33