COME FABBRICARE LA PROTESI DENTARIA MOBILE PARZIALE CON GANCI - 3^ PARTE PDF Stampa E-mail
ODONTOTECNICA - ODONTOTECNICA OGGI
Scritto da PIRRELLI Roberto   
Venerdì 06 Dicembre 2013 09:47

3^ parte


Fase O   MODELLAZIONE GENGIVA

Modellazione dei tessuti gengivali in cera




 

PROCEDIMENTO di FABBRICAZIONE ADOTTATO: “ manuale


1 Evidenziare sul modello la zona di delimitazione tra palato duro e palato molle nel margine dorsale di chiusura (suggello).

2 Attuare un’incisione nella zona evidenziata del suggello per mezzo di uno strumento a discoide di lecron.

3 La larghezza nella zona del margine dorsale è di 5 mm così anche la profondità del solco da incidere, mentre a ridosso dei tuber retromolari la profondità diminuisce a 2 mm.

4 Applicare utilizzando una spatola riscaldata sulla fiamma del bunsen la cera per modellazione alla placca in modo da uniformare tutti i bordi ed il corpo protesico.

5 Modellare utilizzando uno strumento modellatore – lecron – l’aspetto palatale naturale sulla placca base:

papilla retroincisiva e rughe palatine - sfinendo verso la zona del suggello.

6 Chiudere bene gli spazi interdentali fondendo della cera con la fiamma del bunsen utilizzando delle spatole.

7 Modellare la gengiva, in particolar modo il margine gengivale con le simulazioni degli alveoli dentari da canino a canino – linea estetica. –

8 Dare forma alla zona gengivale rispettando il criterio dell’età del paziente:

“- Paziente giovane –

Coprire molto con cera fusa per modellazione la zona limitrofa tra superficie vestibolare e superficie cervicale scartare con spatola modellante la zona della superficie vestibolare con un andamento concavo fin quasi a scoprire la zona cervicale del dente artificiale – abbozzare finti alveoli dentari in corrispondenza dei denti e lasciare la superficie gengivale a forma di buccia d’arancia. -

“- Paziente anziano –

Coprire con cera fusa per modellazione la zona limitrofa tra superficie vestibolare e superficie cervicale scartare con spatola modellante la zona della superficie vestibolare con un andamento concavo scoprendo di più la zona cervicale del dente artificiale – abbozzare finti alveoli dentari in corrispondenza dei denti e lasciare la superficie gengivale a forma di buccia d’arancia. –

9 Modellare la zona dei premolari e molari liscia.

10 Sagomare infine i bordi di sostegno in corrispondenza dei tessuti molli preparati sulla placca dal dentista direttamente in bocca.

 

ANALISI DEI RISCHI:


- VALUTARE UNA FRA QUESTE POSSIBILITA' -

1. ASSENZA DI RISCHI: “ Non si evidenziano pericoli potenziali non eliminabili secondo le procedure  standard

2. RISCHIO RIDUCIBILE: Si evidenziano piccole imperfezioni facilmente eliminabili


3. RISCHIO ACCETTABILE: Si evidenziano piccoli danni facilmente eliminabili

- se si riscontrano una di queste 3 possibilità il ciclo di lavorazione prosegue -

RISCHIO ACCERTATO: INTERROMPERE IL CICLO DI LAVORAZIONE !

“ BISOGNA: RIFARE LA MODELLAZIONE DELLA GENGIVA

SMALTIMENTO RIFIUTI: “

Contenitore rifiuti speciali

Autodistruzione

“ Assimilabile ai rifiuti solidi urbani

CODICE RIFIUTO CER

ORIGINE: LABORATORIO ODONTOTECNICO

 


Fase P   IGIENE E DISINFEZIONE DELLA PLACCA DI MONTAGGIO

Detersione e trattamento antibatterico




 

DISINFEZIONE DEL MATERIALE AVVENUTA IN STUDIO

DISINFEZIONE DEL MATERIALE AVVENUTA IN LABORATORIO


PROCEDIMENTO di FABBRICAZIONE ADOTTATO  “ manuale

1 Indossare guanti – mascherina – occhiali.

2 Mettere la placca di montaggio in un contenitore, immersa completamente nel prodotto disinfettante.

3 Far agire il prodotto per la disinfezione.

4 Prelevare la placca nel contenitore.

5 Sciacquare sotto acqua corrente.

6 Asciugare sotto un getto d’aria.

7 Inserire la placca di montaggio in una bustina e sigillare.

 

PROCEDIMENTO di FABBRICAZIONE ADOTTATO  “ meccanico

 

1 Indossare – guanti – mascherina – occhiali.

2 Inserire la placca di montaggio nella vaschetta ad ultrasuoni.

3 Accensione dell’apparecchiatura.

4 Attivare gli ultrasuoni.

5 Comandare la potenza degli ultrasuoni.

6 Regolare il tempo di lavaggio  (minimo 3 minuti  - massimo 5 minuti).

7 Impostare la temperatura di lavaggio.

8 Spegnere l’apparecchiatura.

9 Togliere la placca di montaggio.

 

ANALISI DEI RISCHI:


- VALUTARE UNA FRA QUESTE POSSIBILITA' -

1. ASSENZA DI RISCHI: “ Non si evidenziano pericoli potenziali non eliminabili secondo le procedure  standard

2. RISCHIO RIDUCIBILE: Si evidenziano piccole imperfezioni facilmente eliminabili


3. RISCHIO ACCETTABILE: Si evidenziano piccoli danni facilmente eliminabili

- se si riscontrano una di queste 3 possibilità il ciclo di lavorazione prosegue -

RISCHIO ACCERTATO: INTERROMPERE IL CICLO DI LAVORAZIONE !

“ BISOGNA: RIFARE LA DISINFEZIONE

SMALTIMENTO RIFIUTI: “

Contenitore rifiuti speciali

Autodistruzione

“ Assimilabile ai rifiuti solidi urbani

CODICE RIFIUTO CER

ORIGINE: LABORATORIO ODONTOTECNICO

 


Fase Q   MESA IN MUFFOLA

Formatura e compressione delle resine



 

PROCEDIMENTO di FABBRICAZIONE ADOTTATO  “ tecnico – manuale – meccanico -

1 Prendere una muffola tradizionale oppure apposita muffola per procedimenti di colata della resina per iniezione e pressione.

2 Assicurarsi che le superfici dei bordi della muffola su cui poggerà il contromuffola siano perfettamente puliti e privi di residui resinosi o gessosi.

3 Oleare la parte interna della muffola e del contromuffola utilizzando un pennello.

4 Ungere il modello completamente di vasellina adoperando un pennello – anche la base del modello. -

5 Indossare guanti – mascherina.

6 Misurare dosi e rapporti necessari per l’impasto gesso/acqua.

7 Versare il contenuto in una scodella-coppa di silicone.

8 Miscelare il composto manualmente.

9 Colare il composto nello stampo della muffola.

10 Immergere il modello nel composto colato nella muffola in modo da essere contenuto in altezza dalla parte contromuffola.

11 Evidenziare bene il modello immerso eliminando eccessi di gesso utilizzando spatole.

12 Attendere il processo di indurimento del gesso.

13 Isolare tutte le zone in gesso o con dell’olio oppure con del borotalco.

a Isolare la zona cervicale – denti montati per protesi mobile – con materiale siliconico.

14 Pulire i bordi della muffola.

15 Inserire il contromuffola nell’apposito alloggiamento della muffola lasciando aperta la parte alta.

16 Posare la muffola sull’apparecchiatura vibratore.

17 Misurare dosi e rapporti necessari per l’impasto gesso/acqua.

18 Versare il contenuto in una scodella-coppa di silicone.

19 Miscelare il composto manualmente.

20 Colare il composto nello stampo della muffola mediante vibrazione fino al riempimento.

21 Togliere la muffola dall’apparecchiatura vibratore e riporla su un piano installando nel caso il coperchio.

22 Collocare la muffola nella pressa idraulica stringendo il torchio sulla muffola e attivando la pressione a 3 atm.

23 Attendere il completo indurimento del gesso colato.

 

 

ANALISI DEI RISCHI:


- VALUTARE UNA FRA QUESTE POSSIBILITA' -

1. ASSENZA DI RISCHI: “ Non si evidenziano pericoli potenziali non eliminabili secondo le procedure  standard

2. RISCHIO RIDUCIBILE: Si evidenziano piccole imperfezioni facilmente eliminabili


3. RISCHIO ACCETTABILE: Si evidenziano piccoli danni facilmente eliminabili

- se si riscontrano una di queste 3 possibilità il ciclo di lavorazione prosegue -

RISCHIO ACCERTATO: INTERROMPERE IL CICLO DI LAVORAZIONE !

“ BISOGNA: RIFARE LA MESSA IN MUFFOLA

SMALTIMENTO RIFIUTI: “

Contenitore rifiuti speciali

Autodistruzione

“ Assimilabile ai rifiuti solidi urbani

CODICE RIFIUTO CER

ORIGINE: LABORATORIO ODONTOTECNICO


 


Fase  R   ELIMINAZIONE DELLA CERA   

ISOLAMENTO DELLE MUFFOLE

ZEPPATURA DELLA RESINA   

Rimozione della cera usata per la formazione della base protesica

Separare il modello in gesso dalla resina applicata per formare una base di protesi dentaria

Ottenere con il miscuglio Polimero-Monomero in consistenza pastosa-plastica, la resina pronta, da inserire nella muffoola


 

PROCEDIMENTO di FABBRICAZIONE ADOTTATO  “ tecnico – manuale – meccanico


“ELIMINAZIONE DELLA CERA


1 Prendere una pentola, riempirla per ¾ d’acqua fredda e portarla ad ebollizione su un piano di cottura.

2 Introdurre all’interno della pentola d’acqua bollente utilizzando l’attrezzo estrai muffole, la muffola.

3 Lasciare in immersione la muffola per 7 minuti.

4 Estrarre dalla pentola la muffola utilizzando l’estrattore.

5 Fare leva fra stampo e controstampo per aprire la muffola.

6 Rimuovere la cera o la placca di base.

7 Utilizzando l’apparecchiatura generatore di vapore indirizzare getto di vapore sulla parte stampo e successivamente sulla parte controstampo per eliminare residui di cera oleosi

8 Pulire i bordi della muffola.

9 Servendosi di una spatola, eliminare spigoli in gesso sia nella muffola che nel contromuffola.

10 Creare dei canali di scolo per la resina praticando incisioni nel gesso utilizzando una spatola.

 

“-  MUFFOLA TRADIZIONALE -


- Modello mascellare superiore – Creare un canale incidendo su tutto il contorno del modello posto nella base della muffola.

- Modello mascellare inferiore – Creare due canali incidendo la zona linguale dello stampo.

1 Canale che va dalla branca linguale retromolare destra al centro del retromuffola.

2 Canale che va dalla branca linguale retromolare sinistra al centro del retromuffola posto nella base della muffola.

 

“ ISOLAMENTO


1 Impiegare un pennello a setole morbide, impregnato di isolante a base alginica e pennellare su tutte le superfici del gesso, sia della base MUFFOLA, che della parte del CONTROMUFFOLA.

 

“CREAZIONE DI RITENZIONI SUI DENTI ARTIFICIALI


1 Attendere il raffreddamento della muffola isolata.

2 Utilizzare il micromotore e con l’ausilio di una fresa a palla, scavare sul tallone del dente che fuoriesce dalla muffola, dei pozzetti ritentivi.

 

“ZEPPATURA DELLA RESINA


1 Preparare un vasetto (mortaio) in vetro ed una spatola metallica.

2 Misurare dosi e rapporti necessari per l’impasto polvere/liquido Resina.

3 Versare il contenuto in un mortaio in vetro, versando prima il Monomero (liquido) e poi il Polimero (polvere) miscelando con una spatola metallica.

4 Lasciar riposare il composto coprendo con un coperchio il vaso.

5 Appena si sarà ottenuta una consistenza pastosa del composto, – durante la rimozione la resina non deve lasciare filamenti - zeppare indossando guanti puliti e mascherina.

6 Poggiare la resina zeppata sullo stampo – o direttamente sulla struttura metallica se presente. -

7 Porre fra la resina ed il contromuffola un foglio di cellophane.

8 Unire chiudendo stampo e controstampo della muffola.

9 Collocare la muffola nella pressa idraulica a 3 atm di pressione.

10 Togliere la muffola dalla pressa idraulica.

11 Aprire la muffola, togliere il cellophane.

12 Utilizzando una lametta di bisturi si contorna la forma di resina modellata eliminando le eccedenze, riapplicare sullo stampo un nuovo foglio di cellophane.

13 Pulire bene e con cura le superfici di contatto metalliche stampo/controstampo.

14 Unire chiudendo stampo e controstampo della muffola.

15 Collocare la muffola in una staffa sistemandola nella pressa idraulica a 3 atm di pressione serrando le viti della staffa.

 

ANALISI DEI RISCHI:


- VALUTARE UNA FRA QUESTE POSSIBILITA' -

1. ASSENZA DI RISCHI: “ Non si evidenziano pericoli potenziali non eliminabili secondo le procedure  standard

2. RISCHIO RIDUCIBILE: Si evidenziano piccole imperfezioni facilmente eliminabili


3. RISCHIO ACCETTABILE: Si evidenziano piccoli danni facilmente eliminabili

- se si riscontrano una di queste 3 possibilità il ciclo di lavorazione prosegue -

RISCHIO ACCERTATO: INTERROMPERE IL CICLO DI LAVORAZIONE !

“ BISOGNA: RIFARE IL LAVORO DACCAPO

SMALTIMENTO RIFIUTI: “

Contenitore rifiuti speciali

Autodistruzione

“ Assimilabile ai rifiuti solidi urbani

CODICE RIFIUTO CER

ORIGINE: LABORATORIO ODONTOTECNICO

 

 


Fase  S   POLIMERIZZAZIONE

Condensazione o addizione di polimeri e monomeri sottoposti ad attivazione termica

 

 

PROCEDIMENTO di FABBRICAZIONE ADOTTATO  “ tecnico – manuale – meccanico

 

“TERMOPOLIMERIZZAZIONE IN MUFFOLA

1 Preparare una pentola o apparecchio polimerizzatore per muffola, riempita d’acqua fredda.

2 Immergere la muffola con la staffa, completamente nell’acqua fredda e portare lentamente l’acqua a 65°per 90 min.

quindi portare l’acqua a ebollizione a 90° e mantenere la temperatura per 30 minuti.

3 Togliere la muffola dalla pentola.

4 Attendere il raffreddamento della muffola a temperatura ambiente.

 

“ SMUFFOLATURA


1 Svitare le viti della staffa.

2 Togliere la muffola dalla staffa e aprire la muffola facendo leva fra stampo e controstampo.

3 Piccole percussioni, utilizzando un martello, sulla parte metallica del muffola e sul contromuffola per staccare il blocco in gesso con la protesi.

4 Adoperare un seghetto, per praticare dei tagli sul gesso in prossimità della protesi.

5 Impiegando un coltello per gesso eliminare tutto il rivestimento gessoso dalla protesi – cautamente! –

 

“POLIMERIZZAZIONE INIEZIONE – PRESSIONE -


1 Immettere nella vasca di polimerizzazione acqua distillata fino al livello stabilito.

2 Accendere l’apparecchiatura e portare a 100° la temperatura dell’acqua.

3 Installare la muffola nella staffa di tenuta.

4 Inserire la staffa di tenuta nell’iniettore aprendo la valvola dell’aria compressa per sottoporre la muffola a pressione – 6 bar e 5 minuti di tenuta pressione.

5 Introdurre la staffa di tenuta nella vasca di polimerizzazione in posizione dritta (verticale) – l’iniettore va lasciato applicato alla staffa di tenuta anche durante la cottura. -

6 Tenere in cottura per 35 minuti a 100°.

7 Spegnere l’apparecchiatura e lasciar raffreddare a temperatura ambiente sempre mantenendo la pressione.

 

ANALISI DEI RISCHI:


- VALUTARE UNA FRA QUESTE POSSIBILITA' -

1. ASSENZA DI RISCHI: “ Non si evidenziano pericoli potenziali non eliminabili secondo le procedure  standard

2. RISCHIO RIDUCIBILE: Si evidenziano piccole imperfezioni facilmente eliminabili


3. RISCHIO ACCETTABILE: Si evidenziano piccoli danni facilmente eliminabili

- se si riscontrano una di queste 3 possibilità il ciclo di lavorazione prosegue -

RISCHIO ACCERTATO: INTERROMPERE IL CICLO DI LAVORAZIONE !

“ BISOGNA: RIFARE IL LAVORO DACCAPO

SMALTIMENTO RIFIUTI: “

Contenitore rifiuti speciali

Autodistruzione

“ Assimilabile ai rifiuti solidi urbani

CODICE RIFIUTO CER

ORIGINE: LABORATORIO ODONTOTECNICO

 

 

 

Fase  T   RIFINITURA E LUCIDATURA DELLA PROTESI IN RESINA

Forma superficiale del rivestimento resina, lucidatura del corpo protesico

 

 

PROCEDIMENTO di FABBRICAZIONE ADOTTATO  “ tecnico – manuale – meccanico

 

“ RIFINITURA


- Indossare mascherina, occhiali -

1 Utilizzare il micromotore e con l’ausilio di un fresone diamantato a granulometria extra grossa, preferibilmente cavo all’interno per evitare il surriscaldamento della resina, sgrossare le zone debordanti della protesi.

2 Sgrossare le zone linguali, palatali, papillari e sottolinguali.

3 Sostituire il fresone, con una punta diamantata a fiamma di medie dimensioni, per rifinire le zone problematiche come spazi interdentali, papille, frenuli.

4 Scambiare la fresa per rifinitura papille, con una fresa diamantata per bordi, per rifinire i bordi individuali della protesi.

5 Rimuovere la fresa diamantata per bordi e impiegare dei gommini abrasivi a forma di perone, per rifinire ed ottenere una superficie della resina perfettamente liscia, per favorire una ottimale lucidatura a specchio.

 

“ LUCIDATURA


1 Indossare mascherina, occhiali.

2 Miscelare in un contenitore un composto di pomice con acqua.

3 Applicare all’apparecchiatura pulitrice un feltrino.

3 Utilizzare la pulitrice e con l’ausilio del feltrino ed il composto di pomice, con una velocità di giri bassa dare una pressione leggera sul corpo della placca in Resina.

4 Sostituire il feltrino utilizzato con una spazzola in setola chungking per lucidatura.

5 Dare pressione con la spazzola per lucidatura ed il composto di pomice, sul corpo della placca in resina.

5 Lavare sotto acqua corrente, la protesi lucidata.

 

“ BRILLANTATURA


1 Applicare all’apparecchiatura pulitrice una spazzola in filo di cotone bianco e utilizzando insieme della pasta per lucidatura per resina, lucidare il corpo della protesi.

2 Sostituire la spazzola in filo di cotone, con una spazzola in filo di lana e impiegando della pasta per lucidatura per resina, lucidare il corpo della protesi.

3 Scambiare, la spazzola in filo di lana con la spazzola in camoscio e impiegando della pasta per lucidatura per resina, lucidare il corpo della protesi.

 

 

ANALISI DEI RISCHI:


- VALUTARE UNA FRA QUESTE POSSIBILITA' -

1. ASSENZA DI RISCHI: “ Non si evidenziano pericoli potenziali non eliminabili secondo le procedure  standard

2. RISCHIO RIDUCIBILE: Si evidenziano piccole imperfezioni facilmente eliminabili


3. RISCHIO ACCETTABILE: Si evidenziano piccoli danni facilmente eliminabili

- se si riscontrano una di queste 3 possibilità il ciclo di lavorazione prosegue -

RISCHIO ACCERTATO: INTERROMPERE IL CICLO DI LAVORAZIONE !

“ BISOGNA: RIFARE LA LUCIDATURA

SMALTIMENTO RIFIUTI: “

Contenitore rifiuti speciali

Autodistruzione

“ Assimilabile ai rifiuti solidi urbani

CODICE RIFIUTO CER

ORIGINE: LABORATORIO ODONTOTECNICO

 

 

 

Fase   U   IGIENE E DISINFEZIONE DEL DISPOSITIVO FINITO

Detersione e trattamento antibatterico

 

DISINFEZIONE DEL MATERIALE AVVENUTA IN STUDIO

DISINFEZIONE DEL MATERIALE AVVENUTA IN LABORATORIO

 

PROCEDIMENTO di FABBRICAZIONE ADOTTATO  “ manuale


1 Indossare guanti – mascherina – occhiali.

2 Mettere il dispositivo finito in un contenitore, immerso completamente nel prodotto disinfettante.

3 Far agire il prodotto per la disinfezione.

4 Prelevare il dispositivo finito nel contenitore.

5 Sciacquare sotto acqua corrente.

6 Asciugare sotto un getto d’aria.

7 Inserire il dispositivo finito in una bustina e sigillare.

 

PROCEDIMENTO di FABBRICAZIONE ADOTTATO  “ meccanico


1 Indossare – guanti – mascherina – occhiali.

2 Inserire il Protesi PARZIALE nella vaschetta ad ultrasuoni.

3 Accensione dell’apparecchiatura.

4 Attivare gli ultrasuoni.

5 Comandare la potenza degli ultrasuoni.

6 Regolare il tempo di lavaggio  (minimo 3 minuti  - massimo 5 minuti).

7 Impostare la temperatura di lavaggio.

8 Spegnere l’apparecchiatura.

9 Togliere la protesi.

ANALISI DEI RISCHI:


- VALUTARE UNA FRA QUESTE POSSIBILITA' -

1. ASSENZA DI RISCHI: “ Non si evidenziano pericoli potenziali non eliminabili secondo le procedure  standard

2. RISCHIO RIDUCIBILE: Si evidenziano piccole imperfezioni facilmente eliminabili


3. RISCHIO ACCETTABILE: Si evidenziano piccoli danni facilmente eliminabili

- se si riscontrano una di queste 3 possibilità il ciclo di lavorazione prosegue -

RISCHIO ACCERTATO: INTERROMPERE IL CICLO DI LAVORAZIONE !

“ BISOGNA: RIFARE LA DISINFEZIONE

SMALTIMENTO RIFIUTI: “

Contenitore rifiuti speciali

Autodistruzione

“ Assimilabile ai rifiuti solidi urbani

CODICE RIFIUTO CER

ORIGINE: LABORATORIO ODONTOTECNICO

 

 

PROVA SUL PAZIENTE

Verificare precisione e adattamento del dispositivo in costruzione, direttamente sul paziente


“

 

“

 

 

…..Prova montaggio denti protesi mobile parziale………………  ……………..

giorno,   mese,      anno                              ora

 

 

Sorridente“ rispetta l’armonia dento-facciale      “ inserimento e disinserimento agevole

 

Sorridente“ assenza di tensioni nell’inserimento e alloggiamento della placca basale

 

Sorridente“ forma dei denti adeguata alla fisionomia        “ dimensione dei denti adeguata alla fisionomia

 

Sorridente“ colore dei denti armoniosi

 

Sorridente“ placca basale stabile al test di pressione con le dita su ogni dente della protesi

 

“ Sorridente spazio libero interocclusale nella norma (valori nella norma da 0 a 10 mm)

 

“Sorridente montaggio denti funzionale che permette al paziente di pronunciare correttamente le parole contenenti la “S”  - “F”

 

“Sorridente rispetto del limite d’azione       “ assenza di punti di pressione     “ corretto alloggiamento dei frenuli sulla placca

 

Sorridente“ esatta dimensione verticale      “ montaggio denti in corretta occlusione dentaria


“ CORREZIONI DA EFFETTUARE

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

 

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

 

“

 

MODALITA' DI CONFEZIONAMENTO

 

Imballaggio ed etichettatura del dispositivo medico creato su misura

Compilazione del modulo con i dati di riferimento del produttore

Specifiche di conservazione e/o manipolazione


“IMBALLAGGIO


1 Introdurre il dispositivo in una bustina in plastica.

2 Inserire il dispositivo all’interno della scatola portalavoro.

3 Coprire con materiale assorbente.

4 Verificare che non ci sia gioco all’interno della scatola.

5 Chiudere la scatola.

 

 

Imballaggio effettuato il /………../…..……./………………../

 

“ETICHETTATURA

 

1 Compilare il modulo allegato – DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’  -

2 Specificare il codice lavoro e la data di consegna.

3 Inserire il documento – DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ - nella scatola portalavoro.

4 Munire la scatola portalavoro di etichetta.

5 Consegnare e/o spedire.

 

 

ISTRUZIONI PER L'USO

Indicazioni delle informazioni che consentono un utilizzo sicuro del dispositivo mobile PARZIALE

“

1 Aprire la bocca e collocare il dispositivo sul PALATO – MASCELLARE SUPERIORE – o  - MASCELLARE INFERIORE - in modo che LA BASE PROTESICA ADERISCA

PERFETTAMENTE AL PALATO – MASCELLARE.

2 Premere  - con le dita della mano - in modo da sentire il dispositivo ben aderente sia sulla dentatura che sul palato.

3    ASSICURARSI – che il DISPOSITIVO sia inserito bene e sia ben aderente alla dentatura ed al palato prima di serrare i denti con una certa forza

- RISCHIO di ROTTURA del dispositivo con conseguenti ferite nella cavità orale


ISTRUZIONI PER LA MANUTENZIONE DEL DISPOSITIVO MOBILE PARZIALE


1 – RIEMPIRE LA VASCHETTA CONTENITORE CON ACQUA TIEPIDA E INTRODURRE  UNA COMPRESSA EFFERVESCENTE PER PULIZIA PROTESI.

2 – IMMERGERE IL DISPOSITIVO MOBILE PARZIALE ALL’INTERNO DELLA SOLUZIONE EFFERVESCENTE  FACENDO ATTENZIONE CHE SIA COMPLETAMENTE COPERTA.

3  – LASCIARE AGIRE I COMPONENTI DELLA SOLUZIONE PER ALMENO ½ ORA.

4 – SCIACQUARE ACCURATAMENTE IL DISPOSITIVO SOTTO ACQUA CORRENTE PRIMA DI RIAPPLICARE IN BOCCA.

 

 

 

 

SCHEDA DEI RISCHI CHE SI RITIENE DI NON POTER RIMUOVERE

 

► Probabile problema:

•    LESIONI DOVUTE A PARTI TAGLIENTI, SPIGOLI O SPORGENZE DI ACCESSORI O COMPONENTI.

► Conseguenza:

→ POSSIBILITA’ DOPO MOLTO TEMPO DI UTILIZZO, DI USURA DEI MATERIALI COSTITUTIVI DEL DISPOSITIVO.

PROBABILI FORMAZIONE DI SPIGOLI O PARTI TAGLIENTI.

► Dovuto per:

NORMALE USURA DEI MATERIALI DENTALI IMPIEGATI.

► Cosa fare:

RICORRERE DAL MEDICO DENTISTA/ODONTOIATRA  AFFINCHE’  PROVVEDA AD ELIMINARE   IL PROBLEMA.

 


► Probabile problema:

MATERIALI E STRUMENTI UTILIZZATI PER LA DISINFEZIONE – PULIZIA – MANUTENZIONE  NON  IDONEI.

► Conseguenza:

→ ALTERAZIONE DEL MATERIALE COSTITUTIVO DEL DISPOSITIVO.

► Dovuto per:

NON OSSERVANZA DELLE ISTRUZIONI D’USO DA PARTE DEL PAZIENTE.

► Cosa fare:

RIMUOVERE IL DISPOSITIVO DAL CAVO ORALE.

 


► Probabile problema:

MATERIALI SOGGETTI A MAGGIOR DEPERIMENTO PER IL LIVELLO DEL PH DELLA SALIVA  DEL PAZIENTE, FUORI DAI

VALORI NORMALI.

► Conseguenza:

→ DEPERIMENTO / DECOLORAZIONI / COLORAZIONI DEI MATERIALI UTILIZZATI.

► Dovuto per:

PARTICOLARI SITUAZIONI FISIOLOGICHE / PATOLOGICHE, ASSOCIATE A TERAPIE   MEDICHE DEL PAZIENTE.

► Cosa fare:

RIMUOVERE IL DISPOSITIVO DAL CAVO ORALE.

 


► Probabile problema:

•  FACILE FUORIUSCITA DEL DISPOSITIVO PER SCARSA STABILITA’.

► Conseguenza:

→ PERDITA DI SOSTEGNO / RITENZIONE.

► Dovuto per:

USURA DEI MATERIALI.

► Cosa fare:

RICORRERE DAL MEDICO DENTISTA/ODONTOIATRA PER CONTROLLARE LA STABILITA’ DEL DISPOSITIVO INSTALLATO.

 


► Probabile problema:

•  ERRATA DISTRIBUZIONE DEI CARICHI MASTICATORI.

► Conseguenza:

→ DENTI MONTATI IN IMPRECISA OCCLUSIONE DENTARIA.

► Dovuto per:

ERRATO MONTAGGIO DEI DENTI.

► Cosa fare:

RICORRERE DAL MEDICO DENTISTA/ODONTOIATRA PER VERIFICARE OCCLUSIONE E

ARTICOLAZIONE DENTARIA – CORREGGERE IL MONTAGGIO DEI DENTI.

VERIFICARE IL TEST DEL GIOCO ARTICOLARE.

VALUTAZIONE DEI MUSCOLI MASTICATORI.

ANALISI DELLO STATO CRANIO-CERVICALE-MANDIBOLARE.

ANALISI DELLO STATO DELL’ARTICOLAZIONE TEMPORO-MANDIBOLARE.

AUSCULTAZIONE DELL’ARTICOLAZIONE TEMPORO MANDIBOLARE SIA SUL LATO DX CHE SX.

ANALISI DEL MOVIMENTO MANDIBOLARE DI DEVIAZIONE E DEFLESSIONE.

 

 

COMMENTI E APPROFONDIMENTI NELLA SPECIFICA DISCUSSIONE APERTA SUL NS. FORUM


Ultimo aggiornamento Venerdì 06 Dicembre 2013 16:10