COME SI PROGETTA UN ARCO ORTODONTICO INDIVIDUALE |
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ORTODONZIA - ORTODONZIA OGGI | |||
Scritto da D.R. PIRRELLI Roberto | |||
Sabato 07 Dicembre 2013 15:25 | |||
IL PROGETTO PER LA COSTRUZIONE DI UN ARCO: Ci sono molti metodi per crearsi una "sesta", che dia la possibilità di armonizzare gli archi.
Una tecnica molto valida è quella della misurazione dei denti anteriori superiori (incisivi centrali, incisivi laterali, canini). Questa misurazione può essere fatta sia sui denti naturali del paziente, che sul modello in gesso. Bisogna munirsi di un foglio di carta, una matita, un compasso, e di un paio di pennarelli a punta fine colorati. Sul foglio di carta bisogna riportare 4 linee rette parallele ed 1 linea centrale verticale che suddivide le 4 rette in 2 metà uguali in modo da rappresentare le 2 emiarcate, quella del lato destro e quella del lato sinistro. Il compasso si usa ponendo la punta in ferro sul lato mesiale di ciascun dente e la punta in mina matita, sul lato distale di ciascun dente da sottoporre a misurazione. A questo punto si può iniziare la misurazione dei denti anteriori superiori impiegando il compasso. Questi sono i denti sottoposti a misurazione: 1. incisivo centrale superiore lato destro; 2. incisivo centrale superiore lato sinistro; 3. incisivo laterale superiore lato destro; 4. incisivo laterale superiore lato sinistro; 5. canino superiore lato destro; 6. canino lato destro;
Si inizia con la misurazione mesio-distale (larghezza) degli incisivi centrali superiori (destro e sinistro) mediante l'uso del compasso (mediamente la larghezza di un incisivo è di 9 mm). Si riporta la misura rilevata con il compasso sul foglio di carta, facendo attenzione a non modificare la registrazione ottenuta e trascrivendola sulla 1^ linea. Naturalmente i denti misurati appartenenti all'emiarcata destra, vanno poi trascritti e riportati sulla 1^ linea e sul lato destro e quelli misurati appartenenti all'emiarcata sinistra vanno poi trascritti e riportati sulla 1^ linea e sul lato sinistro. Il riporto sul foglio, della misurazione dell'incisivo centrale superiore destro ottenuta con il compasso, va così eseguita: La punta in ferro del compasso va posta nel punto d'intersezione della linea verticale (linea mediana) con la 1^ linea orizzontale sul lato destro, marcando con l'altra punta mine sulla retta. Il riporto sul foglio, della misurazione dell'incisivo centrale superiore sinistro ottenuta con il compasso, va così eseguita: La punta in ferro del compasso va posta nel punto d'intersezione della linea verticale (linea mediana) con la 1^ linea orizzontale sul lato sinistro, marcando con l'altra punta mine sulla retta. Ottenuta la misurazione e il riporto sul foglio della larghezza dei due incisivi centrali destro e sinistro si procede con la misurazione ed il riporto sempre impiegando il compasso allo stesso modo di come si è proceduto in precedenza, per gli incisivi laterali. Il riporto sul foglio, della misurazione dell'incisivo laterale superiore destro ottenuta con il compasso, va così eseguita: La punta in ferro del compasso va posta nel 1° punto appena registrato dell'incisivo centrale superiore destro sempre nella 1^ linea orizzontale sul lato destro, marcando con l'altra punta mine un 2° punto sulla retta. Il riporto sul foglio, della misurazione dell'incisivo laterale superiore sinistro ottenuta con il compasso, va così eseguita: La punta in ferro del compasso va posta nel 1° punto appena registrato dell'incisivo centrale superiore sinistro sempre nella 1^ linea orizzontale sul lato sinistro, marcando con l'altra punta mine un 2° punto sulla retta. La misurazione dei canini invece va considerata tenendo conto della sua forma anatomica, pertanto una parte del canino rientra nella curva frontale (la superficie vestibolare che va dalla cuspide alla superficie mesiale), la parte, invece, vestibolare che va dalla cuspide alla superficie distale si allinea con i premolari e rientra nella retta, perchè lo scopo che si persegue è quello di creare la curvatura frontale dell'arco. Quindi il canino va misurato in modo speciale, circa 3/4; Anche qui c'è una tecnica da perseguire e cioè: Se il canino porterà un bracket siamese, si misura, sempre con il compasso, dalla superficie mesiale del canino al punto distale dell'attacco (brackets) siamese, se invece l'attacco è singolo, si misura dalla superficie mesiale del canino alla superficie distale del brackets + 1 mm. Il riporto sul foglio, della misurazione del canino superiore destro ottenuta con il compasso, va così eseguita: La punta in ferro del compasso va posta nel 2° punto appena registrato dell'incisivo laterale superiore destro sempre nella 1^ linea orizzontale sul lato destro, marcando con l'altra punta mine un 3° punto sulla retta. Il riporto sul foglio, della misurazione del canino superiore sinistro ottenuta con il compasso, va così eseguita: La punta in ferro del compasso va posta nel 2° punto appena registrato dell'incisivo laterale superiore sinistro sempre nella 1^ linea orizzontale sul lato sinistro, marcando con l'altra punta mine un 3° punto sulla retta. A questo punto si fa la somma aritmetica della lunghezza ottenuta sul lato destro - dalla linea mediana, al 3° punto marcato sulla 1^ linea lato destro - con la lunghezza ottenuta sul lato sinistro - dalla linea mediana, al 3° punto marcato sulla 1^ linea lato sinistro. Il totale ottenuto dalla somma (lato destro + lato sinistro) va diviso per 2. Esempio: Se la distanza ottenuta sul lato destro è di 24 mm, e quella sul lato sinistro è di 26 mm. si somma 24+26 = 50 Il totale ottenuto 50 va diviso per 2 e sarà uguale a 25 mm. Quindi con un righello si calcolerà 25 mm. di distanza dalla linea mediana sulla 1^ linea e marcando alla distanza ottenuta, sia sul lato destro che sinistro. Si riporta questo dato ottenuto marcando i punti sia sul lato destro che sinistro sempre sulla 1^ linea, per mezzo di un righello e con il compasso si riprende questa distanza ottenuta, posizionando la punta in ferro sul centro della 1^ linea, fino al punto ultimo registrato. A questo punto con la registrazione ottenuta sul compasso, si posiziona quest'ultimo sulla 4^ linea, con la punta in metallo sul centro d'intersezione posto sulla 4^ linea, e si traccia con l'altra punta mine, un punto in basso sulla retta verticale.
Ottenuto questo punto, si inverte la posizione del compasso, cioè, la punta in metallo si posiziona sul punto tracciato dalla mina sulla linea verticale e con la stessa apertura si traccia una circonferenza che sfiorerà la 4^ linea, ed il punto d'intersezione in alto, che si creeà fra circonferenza - 4^ linea orozzontale - linea verticale - si chiamerà punto A, invece il punto in basso che si crea dal punto d'incontro della linea verticale e la circonferenza si chiamerà punto B. Ora si è pronti ad applicare la tecnica della costruzione dell'esagono regolare: Si ritorna a puntare la punta in metallo del compasso sul punto A e con la stessa apertura di compasso, si interseca lateralmente la circonferenza creata in precedenza in due punti, sul lato destro e sul lato sinistro e che saranno chiamati rispettivamente (quello ricavato sulla circonferenza lato destro, punto C, quello ricavato sul lato sinistro punto C1); Adoperando il righello, si uniscono i punti B con C e si prolunga fino a toccare la 4^ linea orizzontale; Cambiando posizione con il righello, si uniscono dall'altro lato i punti B con C1, e si prolunga fino a toccare la 4^ linea orizzontale; Per costruzione geometrica, adesso si è creato un triangolo equilatero, aventi i tre lati perfettamente uguali.
La lunghezza di uno di questi lati, diventa il raggio di una nuova circonferenza da creare. Si adopera ora il compasso e si determina una nuova apertura che sarà data dalla lunghezza di uno dei lati del triangolo. Si riposiziona il compasso con la punta in metallo sul punto A e si traccia una nuova lunghezza, marcando con l'altra punta del compasso in mine, sulla linea verticale - questo punto deve cadere più in basso del punto B. Ottenuto questo nuovo punto, si inverte la posizione del compasso, ovvero, la punta in metallo si posiziona sul punto tracciato dalla mina sulla linea verticale e con la stessa apertura si traccia un'altra circonferenza, che sfiorerà la 4^ linea nel punto d'intersezione in alto, mentre il punto in basso che si crea dal punto d'incontro della linea verticale e la nuova ci circonferenza si chiamerà punto D.
Avendo ricavato la seconda circonferenza, si ha bisogno di reperire altri due punti da trovare su questa nuova circonferenza. Si prende il compasso e mantenendo sempre la stessa apertura (lunghezza del lato triangolo), si posiziona la punta in ferro sul punto D, si interseca lateralmente la circonferenza creata in precedenza in due punti, che saranno chiamati rispettivamente (quello ricavato sulla circonferenza lato destro, punto E, quello ricavato sul lato sinistro punto E1); Adoperando il righello, si uniscono i punti E con C - sul lato destro - e i punti E1 con C1.
Ecco comparire l'arco. Per rendere l'arco ideale ed individuale, si procede come di seguito: Impiegando il compasso, si misurano - prima - uno per uno, tutti i denti dell'arcata mascellare superiore, sempre con lo stesso metodo di apertura del compasso - punta in ferro superficie mesiale, punta mine superficie distale - e si riportano le misure rilevate, prima, sul foglio e sulla 2^ linea orizzontale dello schema e poi sull'arco appena disegnato. Anche qui i denti misurati del lato destro del paziente, vanno riportati sul lato destro nello schema; Nell'arco disegnato invece vanno puntati all'esterno dell'arco; I denti misurati del lato sinistro del paziente, vanno riportati sul lato sinistro nello schema; Nell'arco disegnato invece vanno puntati all'esterno dell'arco; Dopo aver misurato tutti i denti dell'arcata mascellare superiore, si passa a misurare, sempre con lo stesso metodo adottato per quelli superiori, tutti i denti dell'arcata mascellare inferiore, riportando le misure rilevate, prima, sul foglio e sulla 3^ linea orizzontale dello schema e, poi, sull'arco appena disegnato. Per una migliore comprensione è bene impiegare delle matite colorate per distinguere i denti dell'arcata superiore da quelli dell'arcata inferiore. Pertanto, si coloreranno con dei punti rossi i denti misurati dell'arcata mascellare superiore, e con dei punti verdi i denti misurati dell'arcata mascelllare inferiore. Impiegando il compasso, si misurano, uno per uno, tutti i denti dell'arcata mascellare inferiore, sempre con lo stesso metodo di apertura del compasso - punta in ferro superficie mesiale, punta mine superficie distale - e si riportano le misure rilevate, prima, sul foglio e sulla 3^ linea orizzontale dello schema e poi sull'arco appena disegnato. Anche qui i denti misurati del lato destro del paziente, vanno riportati sul lato destro nello schema; Nell'arco disegnato invece vanno puntati all'interno dell'arco; I denti misurati del lato sinistro del paziente, vanno riportati sul lato sinistro nello schema; Nell'arco disegnato invece vanno puntati all'interno dell'arco;
Il progetto continua tracciando il diametro della circonferenza del cerchio maggiore in senso trasversale (massimo diametro orizzontale); Da questi punti d'incontro diametro-circonferenza sia sul lato destro che sinistro, si fanno partire 2 rette: La prima retta parte dal punto d'incontro diametro-circonferenza lato destro fino al punto C1; La seconda retta parte dal punto d'incontro diametro-circonferenza lato sinistro fino al punto C; Con le rette create si va ad intersecare in un punto (fra 1° e 2° molare) variante di Herbst; Su questa costruzione va ulteriormente aggiunta una nuova circonferenza - per meglio dire una parte di circonferenza - con la sua parte convessa tangente al diametro creato in precedenza e che dista dal punto A, 5,75mm - misura statistica - Quindi si prende il righello e si misura la distanza di 5,75 mm partendo dal punto A, sulla linea verticale tracciando il segno alla distanza registrata. Si prende il compasso e si produce un'apertura dal punto A alla distanza di 5,75 mm appena rilevata, tracciando un tratto di circonferenza che sia tangente al diametro trasverso del cerchio grande e che attraversi di 2-3 cm l'arco creato; Questo tratto di circonferenza in prossimità della variante di Herbst, dà la possibilità di controllare l'intensità delle pieghe, che vengono date all'arco. In questo tratto vanno poi registrati dei precisi punti che vanno così collocati: I punti posizionati in questo tratto di semicerchio sono i punti, 1 - 6 - 5 - 3 - e vanno collocati dal punto variante di Herbst a questa distanza: La distanza data ai numeri 1 e 3, è di 1 cm dalla linea dell'arco nel punto della variante di Herbst; I punti numero 3 si collocano all'esterno dell'arco tracciato - ad 1 cm - sia sul lato destro che sinistro; I punti numero 1 si collocano all'interno dell'arco - ad 1 cm - sia sul lato destro che sinistro; I punti numeri 6 e 5, distano 4 mm dalla linea dell'arco nel punto della variante di Herbst; I punti numero 5, si collocano all'esterno dell'arco tracciato - a 4 mm - sia sul lato destro che sinistro; I punti numero 6, si collocano all'interno dell'arco tracciato - a 4 mm - sia sul lato destro che sinistro; Questo vuol dire che nella costruzione dell'arco ideale individuale l'inset dato nella piega - rientranza del filo - sull'incisivo laterale nelle pieghe di 1° ordine deve portare la coda dell'arco a posizionarsi nella posizione 1; Nella preparazione dell'arco sulla bozza canina, invece bisogna portare l'arco in fuori finchè la coda dell'arco, va a collocarsi sul punto esterno numero 3; L' altra piega di 1° ordine che resta da costruire è quella a baionetta sul sesto (1° molare), quindi si produce un offset - piegatura esterna - sull'arco, finchè la coda va a collocarsi sul punto numero 5 e producendo un piega antirotazionale si va sul punto 6.
A questo punto il progetto è ultimato.
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Ultimo aggiornamento Mercoledì 26 Marzo 2014 21:01 |