LE ABITUDINI VIZIATE IN ORTODONZIA PDF Stampa E-mail
ORTODONZIA - ORTODONZIA OGGI
Scritto da D.r. PIRRELLI Roberto VERZINO   
Domenica 01 Giugno 2014 14:37

COSA DETERMINA LA POSIZIONE DEL DENTE NELL'ARCATA DENTARIA?



 

 

La posizione che il dente assume nell'arcata mascellare è data da forze che agiscono sul dente dopo che inizia ad erompere dai tessuti gengivali.

Queste forze sono originate da vari movimenti che avvengono nel contesto orale, più specificatamente:

• movimenti di spinta della lingua;



• movimenti di trattenimento del labbro;



• movimenti delle guance;



• movimenti dei muscoli;



• pressione dentaria del dente antagonista;



• pressione atmosferica ogni volta che il bambino deglutisce o chiude la bocca.



E' opportuno, qualora ce ne sia la possibilità, ed in tutti i casi cercarla assolutamente, soprattutto in fase preventiva, la valutazione e l'esamino della posizione dei denti in dentatura decidua.

E' in questa fase che si può accertare meglio, le diverse forze che agiranno poi sui denti permanenti quando questi cominceranno ad erompere intorno ai 6-7 anni.

Molte forme di malocclusione dentaria sono determinate dallo squilibrio tra le forze costitutive del sistema muscolare che guidano i denti fino a farli  raggiungere la posizione ideale.

Un'occlusione sbagliata, un eccessivo overjet, un eccessivo overbite, deviazione delle lineee mediane possono essere presenti per le cattive abitudini  in grado di  esercitare delle forze che recano gravi danni attorno ai denti.

Ecco perchè diventa  di fondamentale importanza conoscere, individuare ed intercettare, prima possibile, la presenza di abitudini viziate, per scongiurare che  queste, possano interessare la dentatura in sviluppo e soprattutto rendere stabile uno schema d'azione della muscolatura che il bambino può continuare e ripetere per sempre.

Elenchiamo quali sono le più frequenti  forme di abitudini viziate dei bambini:

1. Succhiarsi il labbro;

2. Protrudere la lingua;

3. Mordersi le unghie;

4. Mordersi le guance;

5. Suzione del pollice;



Come ci si accorge che un bambino ha delle abitudini viziate a una o più delle forme sopraelencate?

Quando un bambino ha la tendenza ha mordersi il labbro bisogna osservare che le sue labbra presentino screpolature.

Altro accorgimento altrettanto importante è valutare attraverso l'osservazione che il labbro inferiore sia più grande del labbro superiore.

Nella protusione della lingua si ha a che fare con la forma di abitudine perniciosa più difficile da gestire.

In questo caso l'osservazione anche qui porterà a riscontrare per mezzo dell'osservazione, ogni volta che il bambino deglutisce spingerà la lingua in avanti interponendola tra i denti superiori ed inferiori, mentre questi sono in posizione di occlusione.

Nell'altra forma di abitudine viziata del mordersi le unghie molti bambini già intorno ai 2 anni di vita manifestano la tendenza a mordersi le unghie.

Qui le mamme devono prestare particolare attenzione al fatto che per esempio il taglio delle unghie del loro bambino avviene con tempi molto lunghi.

Nell'abitudine di mordersi le guange bisogna che la mamma del bambino, munita di guanti monouso puliti e di una piccola torcia illuminante,  ispezioni le guance dall'interno della bocca, facendo aprire bene la bocca al bambino.

Vanno osservate con attenzione le zone delle guance interne della bocca poste lateralmente, guardando bene dall'alto in basso per evidenziare una colorazione differente dei tessuti con una tumefazione della mucosa.

Nel digrinamento dei denti o bruxismo, bisogna osservare bene il bambino mentre dorme, in quanto proprio in questa condizione è più facile individuare la tendenza al digrinamento dei denti.

Si può subito notare la contrazione dei mascellari associato spesso ad un rumore dettato dallo strofinamento dei denti.

Infine nell'abitudine a portarsi oggetti in bocca, bisgna prestare attenzione a che ciò non venga fatta per molte ore nell'arco della giornata e continuativamente nel tempo.

La tendenza invece anche a mordicchiare piccoli oggetti di tanto in tanto e saltuariamente, non è di per sè fattore preoccupante e determinante in una malocclusione dentaria.

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Ultimo aggiornamento Giovedì 26 Giugno 2014 10:18